lunedì 11 aprile 2022

L'attacco alla CGIL

10 ottobre 2021

Cosa penso della CGIL penso lo sappiano persino i sassi.

Io differenzio pure tra organizzazione e singoli aderenti: critico QUEL sistema (intrallazzato col potere economico e politico) non tanti delegati, lavoratrici e lavoratori, bravi/e e impegnati/e...sebbene con scelte -legittime- diverse dalle mie.

Ieri però la CGIL non è stata attaccata perché firmano contratti capestro, perché pretendono leggi contro la libera rappresentanza sindacale, perché hanno trasformato il lavoratore da militante a cliente. 

Ieri la CGIL è stata attaccata in una manifestazione di altro genere.

Ora, sono mesi che nel mio piccolo alcuni "tastieristi" mi/ci fanno mangiare tanta... cacca gratuita, ingiusta, orribile, perché ci vogliono imporre di seguirli nella loro crociata e a seguire i loro guru. Un autoritarismo devastante, che ha resettato amicizie ventennali, a causa di un fanatismo da brividi.

Io/noi (intendo come USI) invece vogliamo che tutti/e possano essere rispettati per ciò che pensano (pure i no GP, certo, quando hanno argomenti validi e non nascondono dietro ad esso negazionismi e complottismi irrazionali), senza accettazione forzata delle nuove religioni.

Da sempre, denunciamo pure la natura pericolosamente ambigua di certe piazze, parole, slogan, interclassisti,  fuorvianti.

Chi, per raccattare qualche consenso e tessera in più, ha coltivato questa ambiguità, inizi a riflettere sull'irresponsabilità di certe amicizie e "compagni di strada".

C'è chi lotta coi suoi compagni e compagne, altri con chi, a braccio teso, urla "libertà"... di fare ciò che gli pare.

E spero che prima o poi la vergogna di avere scomodato stelle gialle, fascismo, nazismo, campi di concentramento, in un sussulto di dignità, li possa sommergere.

Perché la credibilità personale, prima ancora che politica e sindacale, è merce preziosa.



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16 ottobre 2021

Oggi manifestazione antifascista di un sindacato che non apprezzo particolarmente (anzi). 

Ci sta, li hanno devastato la sede, cosa devono fare? solidarizzo per forza.

Ho letto tantissimi commenti in sti giorni sui fasci, sulla polizia connivente,  ecc.

I fasci restano un grande problema...ma: perchè avere paura di guardare il contesto? aprire gli occhi, non accontentarsi di ciò che a noi antifascisti fa piacere e rassicura?

Ebbene: il contesto -sfondo obbligato per ogni analisi seria- non dice che 30 fasci sono partiti dalla sede e hanno devastato la camera del lavoro così. Non dice che lavoratori si sono ribellati a contratti capestro e limitazioni libertà sindacali (la devastazione resterebbe orribile a prescindere).

Il contesto dice che da mesi, prima no mask, poi io apro, poi no-vax, adesso no gp, i fasci organizzano senza nome (ma con tanti tricolori nero bordati) manifestazioni con gente a essere generosi "confusa", politicamente ambigua, culturalmente antiscientifica. 

Sabato scorso erano in una precisa piazza, hanno fatto precise affermazioni tra applausi scroscianti e, seguiti da una precisa folla, hanno fatto ciò che dovevano fare. Perchè non doverlo dire, non volerlo vedere?

Ah, si è forse impopolari coi social? 

Non c'è critica reale a Big Pharma, che si accompagna solo alla richiesta di vaccini liberi per tutti in tutto il mondo, allo sfascio sanità: no, a braccio teso si urla "libertà!"... di non vaccinarsi in pandemia.

Ieri, dietro a un leader portuale (embè?) che si dice nè di destra nè di sinistra (ricorda qualcosa?), hanno seguito uno sciopero di una sigla mai sentita prima, di un tizio di Eboli che viene da esperienze elettorali col MSI e Fiamma Tricolore.

Continuo a non vederci alcuna istanza di classe, libera e liberante in questa "protesta", e mi atterrisce vedere ex compagni/e non scioperare l'11 col sindacalismo di base, e oggi partire alla crociata violenta e fanatica contro la indubbia menata dell'esibizione di un certificato vaccinale in pandemia nei luoghi affollati, le cure alternative di un avvocato o blaterare di fascismo come se non fossero drammaticamente ridicolo, inseguendo ogni sito complottista.

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